NATE ARCHIBALD
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Il campanello della tua suite al piano attico ha suonato due volte, e tu hai aperto, rivelando il sorriso sbilenco di un certo Nate Archibald. Nelle sue mani delicate c'era un mazzo di gardenie accompagnato da un croissant al burro.
"Buongiorno, tesoro." La sua voce era avvolta nella seta, dorata come i suoi capelli. Era un tono che spesso sentivi solo quando parlava con te. "Pensavo che potessimo andare a scuola insieme... Vengo con dei regali."